Franco Marino si racconta alla redazione

Ciao Franco, quando hai iniziato ad interessarti alla musica?

Ciao, ho iniziato dal pensiero dei miei genitori di concepirmi:), anche loro avevano la misica dentro, in particolare mia madre cantava senpre i classici napoletani; quando ero piccolo mi diceva che la sua famiglia ( i Castaldi) aveva legami di parentela con il grande tenore Enrico Caruso, ma non ho mai capito il grado di parentela, forse perché non ci ho mai capito niente sui gradi di parentela. A diciasette anni scrissi la prima canzone inconsapevolmente, non sapevo di poterlo fare e fu per me una grande sorpresa; solo la sofferenza per amore riuscì a tirarmi fuori questo dono.

 

Raccontaci del tuo percorso artistico 

A diciotto anni conobbi Tony Esposito con il quale iniziai un percorso artistico che in breve tempo mi portò a fare televisioni e manifestazioni importanti, sigle televisive e soprattutto concerti ovunque. Successivamente cominciai a scrivere brani per lui, collaborando con musicisti eccellenti come Joe Amoruso. Ci siamo divertiti molto e nel tempo abbiamo costruito un rapporto fraterno anche se ora abbiamo strade diverse.

 

Quali sono i tuoi punti di riferimento? ( cantanti, band, fonti di ispirazione)

L’ispirazione non si sa da dove viene e dove va; credo che sia il personale modo di elaborare sentimenti riuscendo a mettersi in contatto con il Creato. In ogni caso, per quanto mi riguarda, traggo ispirazione dalla bellezza, dalla sofferenza, dalle mie radici, dal mare della mia terra, dal profumo dei fiori di limone . Non ho, ora, particolari punti di riferimento; posso dire che per me la voce più bella in assoluto é stata quella di George Michael, i cantautori italiani con particolare riferimento e affetto per Dalla e Daniele


Cos’è la musica per te?

Per me la misica é la stessa vita! È l’amore profondo che non ho mai tradito; anche quando sembra distratta o stanca o maltrattata, io credo in lei e la conforto con la poesia, con il coraggio di farla volteggiare e danzare nell’aria…controcorrente!

 

Hai un particolare progetto a cui arrivare come massima aspirazione? 

Certo, é il mio progetto che ho definito “Napolatino”, la danza Tamué; sensuale, elegante, passionale, un  inno alla femminilità e alla bellezza su cui sto lavorando e che uscirà la prossima primavera.