I Sounds GOOD si raccontano alla redazione

I sounds good si raccontano alla redazione

 

QUANDO HAI INIZIATO AD INTERESSARTI ALLA MUSICA?

Ivan: “Sinceramente è un qualcosa che mi si è presentato in tenera età, e mi ha sconvolto positivamente la vita. Da quella volta non ho mai smesso di ascoltare musica e cantare, poi con il tempo ho iniziato a scrivere canzoni. E’ stata una piacevole folgorazione che per fortuna resiste e cresce sempre di più.”

Andrea: “C’è stato un episodio “movente”: quando frequentavo la prima media, mio cugino Sandro si presentò un pomeriggio a casa dei miei genitori con una Stratocaster ed un amplificatore, ed iniziò ad intrattenerci con alcuni accordi…è stato uno “shock” interiore per me, ricordo che chiesi al mio docente di musica se potevo cambiare strumento passando dalla pianola alla chitarra.”

RACCONTACI DEL TUO PERCORSO ARTISTICO.

Ivan: “Ho iniziato a cantare in pubblico a 11 anni. A 14 ho iniziato a scrivere canzoni mie, subito dopo aver iniziato a suonare la Chitarra. Poi, attraverso la partecipazione in varie band locali e progetti musicali, ho iniziato a cantare nelle
cover band. Attualmente porto avanti il mio percorso da Cantautore e, parallelamente, assieme ad Andrea stiamo portando avanti questo bellissimo progetto di cover internazionali in versione acustica.”
Andrea: “Ho iniziato a prendere lezioni di chitarra da Federico Stefanutti, chitarrista mio compaesano, il quale a sua volta è stato allievo di Andrea Braido al CPM di Milano (Vasco, Zucchero, Mina, Celentano, Patty Pravo, Antonella Ruggero, Jannacci, Branduardi, Ramazzotti, Raf, Paola Turci, Laura Pausini). Contemporaneamente ho fatto parte di almeno una ventina di band, sia locali che non, esprimendomi nel ruolo di chitarrista ritmico e/o solista.”

QUALI SONO I TUOI PUNTI DI RIFERIMENTO?

Ivan: “Ce ne sarebbero tanti da citare. Principalmente direi Beatles, Queen, Oasis, questi sono quelli che mi hanno dato di più… ma ce ne sono molti altri che, in piccola parte, mi hanno insegnato qualcosa…”
Andrea: “Ho iniziato ad ascoltare Jimi, Van Halen, Slash, Stevie Ray Vaughan, poi ho ampliato il “range” verso i virtuosi, come Yngwie Malmsteen, Paul Gilbert, Nuno Bettencourt; ricordo che la sera, prima di addormentarmi, passavo ore ad ascoltarli con le cuffie. Con il tempo ho capito una cosa però (questa è una mia opinione): non è importante la bravura tecnica di un chitarrista, non è lì il “segreto” secondo me, quello che conta è il proprio “sound”, il tuo “modo” di far uscire le note o gli accordi da una chitarra, e forse io mi sono creato il mio…”

COS’E’ LA MUSICA PER TE?

Ivan: “In una parola sola? tutto!” E’ allo stesso livello della vita, la musica è la mia
vita!”
Andrea: “Da piccolo ero un bambino molto pauroso, introverso, silenzioso…la musica mi ha “svegliato”, mi ha dato la “spinta”a vivere la vita da davanti, il suo merito è questo per me, senza la quale sarei rimasto nascosto nelle ultime file.”

HAI UN PARTICOLARE PROGETTO A CUI ARRIVARE COME MASSIMA ASPIRAZIONE?

Ivan: “Ne ho diversi, anche se un po’ tutti virano verso la stessa direzione. Il principale è di riuscire, attraverso le mie canzoni, a farmi ascoltare da più persone possibili…e non si sa mai che voglia farlo anche tornando a vivere a Londra”.

Andrea: “Più che progetto a cui arrivare, ho un obiettivo: voglio arrivare a suonare in uno stadio, non importa in quale contesto, vorrei sentire l’emozione di suonare davanti a migliaia di persone…lo so, è una cosa molto difficile, forse impossibile, ma altrimenti che massima aspirazione sarebbe…”.